UN QUELC MOD ED DIR IN DAL DIALATT ED CASTEL (Che si usavano una volta a Castello)
a cura di Marisa Marocchi
Premessa: Il nostro dialetto deriva dal bolognese,perchè la nostra storia è strettamente connessa a Bologna,città che promosse la fondazione di Castello.Siamo però collocati in una zona in confine con la Romagna,per cui nella pronuncia,abbiamo subito delle contaminazioni.
Il bolognese,ha una pronuncia molto più larga delle vocali,il dialetto romagnolo invece ha una pronuncia delle vocali molto più stretta. Da qui credo tragga origine quella che ho chiamato contaminazione.
Ci sono parole in cui la vocale è a metà fra la a e la e o fra la a e lo o,che si allontanano dalla pronuncia bolognese.Ho scelto l'ortografia che sembrava più vicina alla nostra.
MODI DI DIRE RIGUARDANTI LA SALUTE
-L'è un caranpen E' una carampana. (E'inteso nle senso di persona che ha sempre qualche acciacco.)
-L'e on ch'al scudòza E' uno che scarabattola
- Persona che non sta mai davvero bene. -L'ha la fivra di spunciòn
-Ha la febbre della spunta delle piume - - Ha la febbre della crescita.
(Il detto si rifà agli uccelli e al pollame che,con lo spuntare delle nuove piume,hanno una debilitazione fisica e un'alterazione della temperatura.)
-L'è piz dal cavàl ( o dal sumar) ed Scaia
-E' peggio del cavallo (o del somaro) di Scania
(Pare che quest'animale avesse ogni giorno un male diverso,cioè avesse 365 malanni)
-L'e un tarièga
- è una teriaca
( Si dice di persona piena di acciacchi ) )
-L'e un poc cilorb
-E' un poco orbo (Ci vede poco,è quasi cieco.)
-L'è vaird com un ligur
- E' verde come un ramarro
(E' riferito alla pelle del viso e si vuole indicare persona sofferente di fegato.)
-Ai ho mel ala vetta
Soffro di male alla vita
(Soffro di male alla schiena)
-Al tira al fiè cui dent
Tira il fiato coi denti
(-Finchè si respira,si è vivi,per cui il soggetto tiene stretto il respiro coi denti,perchè la vita non gli sfugga. )
- Al fa tri pàs in d'na preda
Fa tre passi per ogni pietra
(Impiega tre passi,per avanzare di una pietra. E' lento come una lumaca)
MODI DI DIRE RIGUARDANTI L'ASPETTO FISICO DELLE PERSONE
In queste frasi c'è di solito l'ironia che coglie una caratteristica dell'aspetto fisico,facendo similitudini,specialmente con gli animali.
-L'è megher comm un oss E' magro come un uscio
(Lo spessore di un uscio è solo di qualche
centimetro,per cui la magrezza è molto accentuata)
-Lè meghèr stlè E' magro come uno stecchino
( Molto magro: pelle e ossa Scheletrico)
-L'è meghèr comm una sardèla E' magro come una acciuga.
- L'è gaunfi comm un bòt ( o comm una butaràza) - Ha il collo sottile comm un usignolo.
- L'ha una gamba gigia Ha una gamba difettosa.
(Difficoltà visibile a una gamba:o è storta o è
corta.Il soggetto zoppica o deambula)
- Al va tott stralanchè Ha l'andatura da sciancato.
- L'è grand comm al scarmazòl d'un bdoc' -E' grande come la capriola di un pidocchio.
(Per indicare chi sta parlando di un soggetto molto piccolo,si è preso ad esempio un insetto.)
-Al per magnè dai ziribiguèl (Persona dall'aspetto magro,macilento,come fosse stato rosicchiato,che ha poca carne addosso)
-Chèvet cal quàquel dai ùc - Togliti quelle caccole dagli occhi.
Pulisciti gli occhi.
(Non è molto fine,ma molto particolare.
Svegliati ! )
Modi di dire per indicare una persona di scarso intelletto e scarsa personalità
In questi casi la fantasia ha lavorato molto,attingendo termini dagli animali e dalle cose.
-L'ha pisè fora dall'urinèri - Ha fatto pipì fuori dal vaso.
(Si constata che il soggetto non è stato capace di fare una cosa tanto semplice.Vuol dire che non ha parlato con logica e ha fatto brutta figura.)
-L'ha una testa che s'u 'l ha un pass,us anaiga - Ha una testa che l'ha un pesce annega (Questo è propio un caso senza speranza)
-An son miga nèd la not del scasadèn!
.Non sono mica nato la notte della piogerellina.
(Non sono mica nato ieri.)
-Iet di burdigòn dènter in cla zocca?
. Hai degli scrafaggi dentro quella zucca?
-L'è propio una pistàlla
. E' propio una pistola-un minchione.
(E' poco furbo.)
-L'è una mèza calzàtta
.E' una mezza calzetta.
.Come persona non vale molto.
-L'è una mèza cartòccia . E' una mezza cartuccia.
(Come persona non vale molto.)
-Al conta comm al du ed capp,quand la brescia l'è bastòn!
.Vale come il due di coppe,quando la briscola è bastone.
-Un chèva un ràgn din tal bus . Non cava un ragno dal buco
Quelli che seguono sono una serie di nomi per indicare scarso comprendonio e scarsa personalità.
-L'è un barbazàgn .E'un barbagianni.E'uno sciocco,un allocco.
-L'è un ignurent .E' un ignorante.
-L'è un imbalzè .E' un imbranato.
-L'è un insumì .E' un scimunito.
-L'è un povèr quèl .E' un povero coso.
-L'è un sumarnàz .E' un somaraccio.E'un dispregiativo e vuol dire molto ignorante e incapace.
-L'è un zarocc .Si intende zotico,balordo,testone.
Modi di dire che derivano dal denaro e dalla sua mancanza
Come abbiamo già rilevato,per esorcizzare una cosa,ci si costruisce sopra l'ironia.
Così è successo per la mancanza di denaro,che come conseguenza ha la miseria.
Prima di tutto,vediamo come era chiamato il denaro e com'erano detti i vari tagli
delle monete,che poi ritroviamo nei modi di dire.
- I Baiùc .Vuol dire Baiocchi.Il baiocco era una monetina prima d'argento,poi di rame,in uso
negli Stati Pontifici fino all'unità d'Italia (1860).
Pare addirittura che tale nome possa derivare
da''antica moneta Merovingica che portava la scritta Baiocas,la città oggi nota con il nome di Bayeau.
-I gòbbi .Era una moneta coniata a Gubbio.
-I sold Il soldo era un'antica moneta europea derivata dal soldo del Basso Impero che attraverso diverse trasformazioni passò a rappresentare in Italia,fino all'inizio della seconda guerra
mondiale,la ventesima parte della lira.
-I franc I franchi.Impropiamente era usato come sinonimo della nostra Lira,mentre è il nome della moneta francese,svizzera,belga,ecc.E' un retaggio delle passate dominazioni?
-Us sdgèva 1000 franc Anzichè 1000 lire
- " " 100 scud " 500 lire
- " " 1 scud " 1 lira
- " " 1 sold " 5 centesimi di lira
Ora riepilogo una serie di frasi che si rifanno alla mancanza di denaro e alla miseria che c'era in molte famiglie.Dire era,sembra una cosa già superata,invece è un fenomeno doloroso che purtroppo,in questi anni si sta ripresentando d'attualità .
- Ul mènca sempèr g-nov sold,per fèr un franc
.Gli mancano sempre diciannove soldi per fare una lira
.Era la condanna della povertà:non riuscire mai a mettere insieme il denaro
necessario.Se su venti soldi che gli occorevano,gliene mancavano sempre
diciannove,il soggetto non sarebbe mai riuscito a uscire dalla miseria!
-Un n'è òn ch'al ciapa inconter a cl'èter
.Non ce n'è uno che prenda contro l'altro
.Non c'è moneta che sbatta contro l'altra.Quindi ben che vada ce n'è una sola!
-l'ha una miseria ch'la fa i cinèn
.Ha una miseria che fa i piccoli
.Ha una miseria che si riproduce,che si rigenera.
-Per la miseria,din cla ca'al scapèva anc i pòndg
.Per la miseria,da quella casa scappavano anche i topi
. Rappresenta la sitazione grave,in quanto i topi come ultima risorsa,rosicchianoanche i mobili,le stoffe,ecc. Lì propio non c'era più nulla:
restava solo la fuga!
-l'è in bulàtta dura
.E'in bolletta dura .Non ha un soldo è al verde.
Pare che derivi dall'usanza di affliggere in pubblico l'elenco dei falliti,cioè
un bollettino.L'aggettivo dura sta a dire che più resistente di così non si può!
-L'ha una fam,ch'al magnarèv anc i purtòn dl'infèren
.Ha una fame che mangierebbe anche i portoni dell'inferno
.Arrivare ai portoni dell'inferno,vuol dire essere vicini alla dannazione ma,la
fame è tanto forte che il soggetto,per soddisfarla,farebbe qualsia Per la funzione che svolgono i portoni dell'inferno dovrebbero essere molto robusti e grossi di spessore,per proteggere l'ambiente esterno dal calore del fuoco che vi divampa dentro,quindi il soggetto è disposto a sostenere una grande fatica in più per poter mangiare.
- L'è una gran fadìga tgnir in pì una famaja
.E'una grande fatica tenere in piedi una famiglia
Termine figurato. Tenere in piedi un oggetto ingrombrante,tenere diritto il corpo quando si deve sorreggere un gran peso ,è molto difficile.Così è altrettanto difficile provvedere ai bisogni più elementari della famiglia,quando
non c'è denaro.Ragni o Biavati risolveranno il problema con una battuta:vendevano tutte le sedie così in piedi la famiglia ci stava per forza.
-Us'è magnè la paja satto
.Si è mangiato la paglia sotto Ha consumato l'ultima risorsa,Nelle stalle la lettiera del bestiame è fatta con la paglia.Se il bestiame è stato costretto a mangiarsi la paglia dalla lettiera,vuol dire che non c'era più fieno,è in mancanza d'altro..... si è mangiata l'unica cosa che ha trovato quindi,va proprio male....
- Un si a fa a sbarchèr al lunèri
.Non ci si fa a sbarcare il lunario Si fatica ad arrivare alla fine del mese,in mezzo a tante difficoltà economiche.
Il lunario si sfoglia mese per mese e guardandolo,il soggetto non sa proprio come farà ad arrivare fino in fondo.Per sbarcare,s'intende portare avanti e per lunario,sintende periodo.
-Bisàgna strichèr la zènngia
.Bisogna stringere la cinghia Se si mangia poco,si cala di peso e si assotiglia la cintura,per cui al fine di reggere i pantaloni,occorre passare al foro più indietro della cinghia.
-Ian fàt nòz cun al lumèg
Hanno fatto nozze con le lumache Termine figurato,per dire che c'è poco di tutto.
Hanno fatto il pranzo di nozze con mezzi inadeguati.
Le lumache si andavano a cercare lungo i fossi,cioè si trovavano,non si compravano ed era un cibo povero (non come ora che le servono nei ristoranti alla moda e a prezzi elevati).
-I quatrèn i en comm i dulùr:chi i ha,s'i ten
.I soldi sono come i dolori: chi li ha,se li tiene.
- Qualche modo di dire collegato all'avarizia,intesa come eccesso di parsimonia e di risparmio.
- L'è un terpen E' un uomo gretto
- L' un gràn taccàgn E' un gran taccagno,gretto,tirchio.Deriva dallo spagnolo.
-L'è un bduciòn E' un pidocchioso,di rivoltante grettezza.
-Un magna,pr,an caghèr Non mangia,per non defecare (così non si spreca proprio nulla!)
Questi invece sono modi ironici coniati per chi è uscito dalla miseria:
-L'è un bdoc' arfàt
.E' un pidocchio rifatto Si dice di uno che è stato povero,che poi si è arricchito,e ora monta in superbia e dimentica da dove è venuto.
-Un darevv gnenc un Crest da basèr
.Non darebbe nemmeno un Cristo (Crocefisso) da baciare.
Più avaro di così non si può.Il tizio in oggeto non darebbe nulla a nessuno,nemmeno l'immagine di Cristo a motivo di consolazione.
Frasi che si sentivano per strada o che si usavano in casa
-U m' ha vest,mo l'è andè d'long
Mi ha visto ma è andato di lungo Mi ha visto, ma ha proseguito,cioè non si è voluto fermare o ha fatto finta di non vedermi .
-L'andèva a ratta ed còl
Andava a rotta di collo Andava fortissimo col rischio,se fosse caduto,di rompersi il collo.
-A ia dè una gràn sbaciarlè in tèra
.Ho dato una gran stangata in terra Sono caduto in terra,lungo disteso.
-Us'è furmè un ruglàtt ed zènt
.S'è formato un gruppetto gi gente Si sono radunate delle persone per guardare,per curiosare o commentare.
-L'è zuzèst propri in dal crusèl
.E' successo proprio all'incrocio E' successo all'incrocio,al crocicchio,dove s'incontrano due o più strade.
-L'è una cavdàgna longa
.E' una capezzagna lunga E' una strada lunga,nel senso che c'è un lungo iter da percorrere,per arrivare a capo del problema.
La cavedagna o la capezzagna è una striscia di terra che funge da stradina fra i campi,a lato degli appezzamenti arati e coltivati.
-Cum stèt? - Us ròzzla
.Come stai? - Si ruzzola Dialogo fra due persone che s'incontrano per strada.Si ruzzola:si va avanti e ciò in virtù della spinta inziale (si pensi ad una palla)
E' come dire:così,così.
-Cum stèt? Ch'ut vigness un azident (o ch'ut vigness un canchèr)
.Come stai? Che ti venisse un accidente ! (o che ti venisse un canchero)
E' un modo poco fine per informarsi della salute di un amico!
Era anche questo un modo di esorcizzare i malanni in generale,e il cancro in particolare.Lo si sentiva più spesso dire dai contadini,quando s'incontravano al mercato del lunedì a Castello.
-Am son vultè ed espirel
.Mi sono girato nella spirale Mi sono disorientato.E' come avessi girato dentro una spirale:non saprei più dire da che parte sono venuto,se da destra o da sinistra. E' una sensazione che a volte capita al risveglio,nella camera,al buio.
-A tegn i scùr dla finèstra in casòn
.Tengo gli scuri della finestra in casone I casoni sono caratteristiche costruzioni rurali con il tetto a spioventi cioè a due falde,come nelle capanne.Gli scuri socchiusi assumono la stessa forma.
Ui vol dl'ont ed gommbd
.Ci vuole dell'unto di gomito Per pulire qualcosa di molto sporco,bisogna lavorare avendo il gomito per oliato!
La similitudine è con le macchine,cui serve l'olio lubrificante per eliminare l'attrito. Per togliere lo sporco,bisogna sfregare parecchio e il movimento del braccio è appunto quello di andare avanti e indietro e quindi a rischio di attrito.
-L'ha fàt al bàl dal sgàmmber
.Ha fatto il ballo dello sgombro Ha fatto pulizia ed ha sgombrato tutto ciò che non serviva,le cose inutili e le cianfrusaglie.
Per togliere il senso della fatica che comporta questo lavoro,è usata la metafora del ballo,per farne motivo di divertimento.E' però una vera liberazione togliersi dattorno le cose inutili!
-L'è una ca' posta in custìra
.E' una casa posta al sole S'intende una casa rivolta a sud,dalla parte dove il sole batte più ore del giorno.
(se fosse posta verso nord,si direbbe:a bagùra).
I MODI DI DIRE PIù VARI
Quelli che seguono sono modi di dire,cui non sono riuscita a dare una catalogazione.Li riporto così come mi sono sopravvenuti.
-Ai ho un gràn magòn. Ho un gran magone Ho un gran nodo alla gola,sono molto emozionato.
Il magone è lo stomaco trituratore dei volatili ed è composto di un muscolo molto duro,quindi anche se cucinato,per deglutirlo,va masticato bene.E' per questo che non va giù
-Al fa al facuajoni
.Fa il finto coglione Se gli conviene,fa conto di non capire.
Al fa un gràn sgumbèi
.Fa un grande scompiglio Fa un gran baccano,crea confusione.
-Al bacaiarev anc pr'al cùl Se potesse parlerebbe anche con il sedere
S'intende dire che il soggetto,non è interessato a una tesi in particolare,qualunque argomento gli va bene,purchè possa interferire o possa aprire bocca.
(E' però interessante la differenza che c'è fra bacaier (vuol dire fare delle chiacchere,sparlare) e discarrer (vuol dire,discorrere,col senso di saper trattare un argomento).
-Al menda di lumèn long da qua a lè
.Manda degli sputi lontani da qui a li A volte i bambini facevano queste gare,ma erano sopratutto i fumatori di pipa e di toscano i campioni di questo sport cioè dello sputo in lungo.
-Al sa ed lètter
.Sa di lettere
.Sa di lettere Si diceva di persona che sapeva leggere.
Se una persona leggeva spesso il giornale,era già uno che sapeva di letteratura o di lettere!
-A vàg dal giurnalestra
.Vado dal giornalista Ovviamente,vado solo dal giornalaio.
-An stag meiga tant a zinquanter
.Non sto mica tanto a cinquatare Non sto tanto a tentennare.
-A son vgnù a man scrulòn
.Sono venuto a mani penzoloni Sono venuto a mani vuote,cioè senza portare nessun omaggio o un presente .
-Gira e frolla l'è sèmper cal dscòurs
.Gira e frulla è sempre lo stesso discorso Gira e rigira,è sempre lo stesso discorso.
-Ien sunè la lanplè
.Hanno suonato la tampellata Hanno suonato loro la tampellata,cioè hanno fatto una serenata,suonando con delle percussioni improvvisate,sul tipo del tam- tam. Era questa una serenata ironica che era eseguita percuotendo barattoli,bidoni,vecchi tegami,in onore(si fa per dire) di una coppia anziana che quel giorno eveva celebrato il sio matrimonio.Era quindi disarmonica e irriverente,nata da una tradizione stupida,che trovava sconveniente o ridicolo il matrimonio fra due anziani.La gente una volta era molto impicciona e spesso non si rendeva conto di essere anche cattiva.
-L'ha incaura la bajòca saura al blìguel
.Ha ancora il baiocco sopra l'ombelico Sta a signoficare che è troppo giovane,per quello che si appresta fare.Una volta ai neonati,per facilitare loro il rientro del cordone ombelicale,vi si teneva sopra ,avvolta in un sacchettino di stoffa,fermato dal pannolino,una moneta di rame,da due soldi (dieci centesimi). .
-L'ha al cul drett
.Ha il culo dritto Si dice di persona che si è indispettita e se ne va,molto eretta indispettita.Questa posizione fisica fa alzare i muscoli del sedere.Da ciò ha origine il detto.
-L'ha fat tant ed chi cuncòn
.Ha fatto tanto di quei complimenti Si è fatto pregare molto prima di accettare.Si critica un atteggiamento gesuitico di rifiutare un omaggio o un invito,per poi finire,dopo le dovute insistenze dell'offerente,ad accettarlo volentieri.
-L'aveva un bèl peppacùl
.Aveva un bel pippaculo Aveva molta paura.
-L'è vtì comm un mulurder
.E' vestito come un piccolo lord E' vestito come un mylord.
Era nota l'eleganza che avevano i nobili inglesi(Lord).La parola Mylord deriva dall'espressione mediovale my lord,cioè mio signore.
Adattando la frase ai più modesti compaesani,mio signore, (mylord),diventa mio-signorino (milurden) .E questo fa già sorridere.
-L'è a moj a snadrazèr
-E' a mollo a sguazzare Snadrazer,significa:muoversi come un'anatra in acqua.
Sguazzare:sollevare spruzzi,giocherellare.
-L'è un gràn sguazèn
.E' un gran godimento In senso figurativo,vuol dire:piacere,diletto.
-L'è vecia comm al cocc
.E' vecchia come il cucco E' una cosa che ha fatto il suo tempo.
Espressione che si usa anche in italiano.
-L'è sourd campàgna a na campèna
.E' sordo come una campana La campana può dare una sola nota,quindi non è in grado di rispondere con altre intonazioni.
-L'è mej ch'la beda ai su prasù
.E'meglio che lei badi ai suoi prezzemoli E' meglio che si interessi del suo orticello,ossia che badi ai fatti suoi.
-L'è un zavajon,al fa i qui ala Carlouna
.E' uno sciattone,fa le cose alla Carlona Vuol dire far le cose o i lavori tirando via, cioè con poca cura.Sembra che la frase,usata anche in taliano,tragga origine da alcuni poemi tardo-cavallereschi su Carlo Magno,
per indicare che la sua semplicità a volte rassentava la dabbenaggine. Fare le cose alla Roi Charlon (detto alla francese),tradotto da noi in Carlone,voleva dire:farle all'antica,alla buona; propio perchè Carlo Magno,fu descritto come uomo di modi semplici e alla buona.
L'è comm l'eva vent un tèrn al lot
-E' come abbia vinto un terno al lotto Ha avuto una bella fortuna !
Il detto è usato come metafora nel senso di chi,con poca fatica,ha ottenuto qualcosa d'importante:lavoro,carrieara,posizione sociale.
Era anche detto a chi stava spendendo in modo consueto.
-L'è nèd cun la camisa E' fortunato fin dalla nascita.
In questo caso s'intendeva che il soggetto era nato con la camicia della Madonna.era così detta la membrana amniotica,con la quale alcuni bambini ne sono coperti alla nascita.Siccome non è una cosa frequente,era ritenuta di buon auspicio e quindi il bambino nato così,sarebbe stato fortunato,perchè protetto dalla Madonna.
-L'è un gran avuchèt
.E' un grande avvocato E' detto in senso ironico.Si dice di persona che vuol far credere di sapere tutto,interviene su tutto e parla dandosi importanza,come certi avvocati azzeccagarbugli.
-L'è piz d'un tribunèl
.E' peggiore di un tribunale Si usa in due modi:
-Si dice di persona curiosa dei fatti altrui,che per imparare le cose,sottopone gli altri a interrogatorio,come fossero in tribunale.
-Si dice anche di negozio molto caro;è costoso come sostenere una causa in tribunale.
-L'è piz che ander ed nòt
.E' peggio che andar di notte Va di male in peggio.
Anticamente quando le strade non erano illuminate,uscire di notte al buioera assai pericoloso.Poteva capitare di inciampare o cadere vittima di malviventi.
-L'è un factotum E' quello che si dà da fare e crede di potersi occupare di ogni faccenda.Quindi si ritiene importante.Si pone al servizio di qualcuno in modo servile.
-Lulè l'è propri un inpiastèr!
- Quello è proprio un impiastro! S'intende persona lagnosa,noiosa,pesante da sopportare.
-Me a sòn da òv e da làt
.Io sono da uova e da latte Non parteggio per nessuna parte,non prendo posizione,mi va bene tutto.
-Stèr dalla pèrt di bton
-Stare dalla parte dei bottoni Si intende stare al sicuro.perchè il bottone è un oggetto,che ha anche valore,mentre l'asola è solo un buco.
.Sta volta,l'è andè fora dal sparadel
.Questa volta è andato fuori dallo sparadello Questa volta ha passato la misura.
Nelle scarpe cucite a mano,al sparadel,è il bordo esterno della suola,su cui è cucita la tomaia,di cui si vedono anche i punti fatti con lo spago.E' il margine della scarpa. (Le industrie calzaturiere lo chiamano guardolo.)
.Stèr dala pèrt di bton
.Stare dalla parte dei bottoni Si intende stare sul sicuro,perchè il bottone è un oggetto,che ha anche valore,mentre l'asola è solo un buco.
.Ta m'è bèle fàt vgnir al làt al znocia.
.Mi hai già fatto venire il latte alle ginocchia La tua conservazione mi sta annoiando:è sdolcinata e svenevole.
.U L'ha tirè pr' al gabanèn
.L'ha tirato per la gabbana L'ha tirato per la giacchetta,cioè l'ha affrontato direttamente.
.Um ha dett una moccia ed nòm
.Mi ha detto un mucchio di nomi Mi ha detto un sacco d'improperi.Mi ha offeso.
.Ulm ha guardè ed bartòn
.Mi ha guardato di corruccio Mi ha guardato in modo urtato,risentito ,storto.
.Us n'è andè cun la co' str' al gamb
.Se n'è andato con la coda fra le gambe Se n'è andato come un cane bastonato.
Sappiamo che il cane esprime,attraverso i movimenti della coda,i suoi stati d'animo.In questo caso è molto abbattuto.
.Un'è gnenc dàgn ed lighèrm al schèrp
.Non è nemmeno degno di legarmi le scarpe.
Vuol dire essere inferiore a un'altra persona,senza possibilità di paragone.
.Ulm è sguilè vi comm un'anguèlla
.Mi è scivolato via come un'anguilla E' il classico caso del bambino preso,mentre compie una marachella ma che,con molta agilità è scivolato via dalle mani.